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L’incontro si è svolto in un clima amichevole, conviviale  e partecipato.

Intorno alle 14,45 un gruppo di dodici simpatizzanti  e aspiranti soci  ha fatto visita all’orto, ha conosciuto  i lavoratori roccamadrini   che producono le nostre ottime verdure, ha avuto modo di fare domande  sui metodi di coltivazione, sulla specificità di alcuni cereali e farine (in particolare il miscuglio piceno Ceccarelli),  si è divertito a raccogliere  cachi da portare a casa.

Alle 16,30 ci si è ritrovati tutti nella sala della Biblioteca di Pedaso, accolti dai  taralli e dai dolci fatti in casa  da nostri soci/socie, da vino, mandarini, bevande calde.

35 persone hanno preso parte attivamente all’incontro dando il loro contributo di idee e proposte.

Ha Introdotto brevemente  Mario Carini che  ha scelto  tre focus:  la natura di Rocca Madre (cooperativa agricola di comunità in cui siamo tutti coproduttori, partecipi  di un’impresa comune nella quale non c’è da una parte chi lavora e produce e dall’altra chi consuma e acquista); la storia  e il presente di Rocca Madre (nata per ridare alle terre pubbliche, come quelle di Rocca Monte Varmine, la loro originaria funzione ecologica e socio/economica di generare benessere diffuso e di tutelare  il lavoro, l’ambiente, i beni comuni; costretta, per ora e paradossalmente,  a coltivare soltanto terre di privati che hanno condiviso il progetto con più prontezza e generosità degli enti pubblici, mettendo a disposizione il terreno dove si sta realizzando l’orto); il prossimo futuro di Rocca Madre(che dipende dalla partecipazione della comunità, dalla capacità di contagiare e coinvolgere, dalla presenza creativa dei soci; intanto sono disponibili nuove concrete opportunità: soci pronti a conferire prodotti e altra terra già convertita al biologico per nuove produzioni agricole; disponibilità di un ampio locale a Pedaso, multifunzionale; possibilità di chiudere la filiera dei cereali con attività di trasformazione).

I numerosi interventi si sono concentrati in particolare sui seguenti temi:

programmazione della produzione agricola: proprio perché i soci tutti sono  i primi attori di tutte le attività, anche il prossimo piano agronomico va pensato e scelto insieme.  Dallo scambio comune emerge l’opportunità che anche la produzione orticola si proponga di tutelare e valorizzare la tipicità e la biodiversità: vanno perciò diversificate il più possibile le varietà e recuperate quelle antiche (pomodori, cipolla di Pedaso, zucche, zucchine spinose etc.).  Rocca Madre dovrebbe incominciare a costruire una piccola banca dei semi e impiantare essa stessa un semenzaio a servizio dei  contadini soci e dell’intero territorio.

Attività di trasformazione: gli interventi hanno sottolineato unanimemente il valore ecologico, scientifico, agronomico e socio-economico del miscuglio piceno Ceccarelli e ne chiedono l’ampliamento della produzione anche da parte di Rocca Madre. Opportuna e rispondente alla domanda dei soci sarebbe la produzione di pasta e di pane. Sul pane, tuttavia, alcuni temono che si possa entrare in concorrenza con produttori  bio del territorio, altri invece pensano che il vero obiettivo non dovrebbe essere quello di contenere l’offerta bensì quello di  aumentarla coordinandoci tutti per far crescere la domanda di pane di qualità, per  ridurre il consumo del pane industriale e svolgere così la nostra funzione trasformatrice degli stili alimentari e di vita. Ovviamente il completamento della filiera cerealicola passa anche attraverso l’individuazione di un mulino a pietra che garantisca la qualità dell’intero processo.

Rapporti con le istituzioni: Rocca Madre non è una semplice azienda agricola e i suoi soci non si limitano a volere produrre buon cibo per poter disporre di buon cibo. Rocca Madre aspira ad essere un seme di trasformazione dell’economia e della società secondo i valori dell’ecologia integrale e dell’economia etica e solidale. Per questo molti interventi hanno sottolineato l’importanza di continuare ad impegnarsi per realizzare una nuova modalità di gestione e valorizzazione della tenuta agricola di Rocca Monte Varmine di proprietà del Comune di Fermo. E comunque di tenere aperte le relazioni dialogiche –e se necessario dialettiche- con le istituzioni soprattutto locali perché i progetti di cambiamento nella gestione agricola dei territori, nella loro manutenzione e cura, vedano le amministrazioni agire in sintonia con i cittadini e non come loro controparte.

Ci si lascia alle 19,30 dandoci come prossimo  appuntamento   domenica 8 gennaio, assemblea generale  dei soci di Rocca Madre: decideremo insieme il piano delle attività ed eleggeremo il nuovo gruppo di coordinamento (cosiddetto CDA).[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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